dollhouse
film documentario
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Il fragile patrimonio di Armandə, conservato nelle immagini nascoste e nella memoria del corpo, evoca la comunità trans degli anni ʻ70 della Dollhouse come luogo immaginario
Il corpo è una performance in continua trasformazione. Oggi, un credente di settant'anni trascorre le mattine a pregare, la domenica al Duomo e d’estate si confessa nei luoghi di Padre Pio. Negli anni ‘90 in VHS un viaggiatore di quarant’anni si riprende in India con i ragazzi locali. Negli anni ‘70 in Super8, un ricciolino di vent’anni è felice, provocatorio ed esuberante. Oggi, una donna di settant’anni travestita e sex-worker, trascorre i fine settimana con i clienti e gli amanti. Una fotografa progressivamente acquista consapevolezza del valore artistico degli scatti realizzati nella Casa delle Bambole. I personaggi raffigurati sono performance delle identità di Armandə, interpretazioni di un unico corpo. Il corpo è percezione e desiderio che avverte qualcosa che va oltre lo spazio e il tempo. Il corpo di Armandǝ è un canto di strada. Un racconto unico sul corpo come memoria. Le rappresentazioni delle identità di Armandə evocano il suo luogo immaginario: la Casa delle Bambole.